Se il neo sindaco Piero Fassino, indica Torino come città dal forte legame
cinematografico, è inevitabile che il
festival cittadino diventa una manifestazione importante, sostenuta
dall’istituzione politica comunale con convinzione e vivido interesse. Gianni Amelio, direttore
in carica, è ovviamente contento di questo sentito appoggio, e l’impegno per
questo cartellone è stato grande, soprattutto nel mettere in evidenza opere
giovani e stimolanti, che possano portare al cinema un pubblico che normalmente non frequenta assiduamente le sale. Il concorso
ufficiale, vede 16 opere prime, tra cui due italiani, quali: l’opera seconda di Carlo Virzì, I più grandi di tutti e Ulidi piccola mia dell’esordiente Mateo Zoni. Attenzione merita anche il film americano 50/50, opera terza del bravo Jonathan Levine con Joseph Gordon-Levitt e Seth Rogen, Mosse vincenti (Win Win), opera terza di Thomas McCarthy dopo gli acclamati The station agent e L’ospite inatteso; per non dimenticare l’inglese Attack
the block di Joe Cornish, l’horror coreano A Confession di Park Su-min, o il
francese 17 filles di Delphine Coulin e Muriel Coulin, applaudito a Cannes. La sezione Festa
Mobile, offre le attese pellicole, come: The descendants, Terri e Albert
Nobbs, e tanto cinema indipendente americano come The catechism cataclysm, Condition e The
dinamite. Da non scodarsi le anteprime di Intruders, nuova pellicola dello spagnolo Juan Carlos Fresnadillo con Clive Owen e Midnight
in Paris di Allen. Poi non può mancare il cinema
d’autore, rappresentato da Pater di Alain Cavalier, dall’animazione di Eric Khoo con Tatsumi o da Les bien-aimes di Christophe Honoré. Tra i documentari da non lasciarsi
sfuggire George Harrison: Living in the Material World di Martin Scorsese e
Into the Abyss di Werner Herzog. Poi c’è Onde, angolo sperimentale del
festival, che presenta pellicole fuori dagli schemi o dal limpido spessore
cinematografico, come per esempio il nuovo lavoro del grande James Benning. Rapporto confidenziale sarà dedicato a Sion Sono,
un regista noto ai critici giovani, quasi sconosciuto alle generazioni più
avanti, mentre i protagonisti
della sezione Figli e amanti, sono: Albanese, Rossi Stuart, Rubini, Celestini,
Placido. Da ricordare il Gran Premio Torino, che sarà consegnato al regista finlandese Aki Kaurismaki, ai vari percorsi dedicati al cortometraggio e al documentario, o alla bellissima retrospettiva rivolta a Robert Altman. Sicuramente Torino è città di cinema, ma
è anche il posto ideale dove godersi un festival cinematografico stimolante nelle proposte, che tiene sempre presente l’importanza dello
spettatore.
Voto
8
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