Giunto alla sua nona edizione il Festival Internazionale del Film di Roma si prepara al cambiamento. Un'edizione che ritorna all’idea di Festa, aperta maggiormente al pubblico, che avrà il compito
di decretare i premi principali delle varie categorie in concorso - che quest'anno sono così suddivise: Cinema d'oggi ("Una selezione di lungometraggi di autori sia affermati che giovani"), Gala ("Una selezione di grandi pellicole 'popolari ma originali' della nuova stagione"), Mondo Genere ("Una selezione di film appartenenti ai più diversi generi cinematografici") e Prospettive Italia ("Una sezione che intende fare il punto sulle nuove linee di tendenza del cinema italiano"). Una formula che tenta di conferire finalmente al festival romano una sua identità e che - per farlo - segue da vicino le orme del successo del Toronto Film
Festival, per dare a una città di Roma un festival maggiormente coinvolgente e dentro alla dinamiche da grande metropoli. Il direttore artistico della kermesse, Marco Müller ha costruito intorno a questa nuova evoluzione, un programma variegato e stimolante.
Dunque nel programma spiccano l'apertura e la chiusura all'insegna della comicità
rispettivamente con le due commedie italiane Soap Opera con Abatantuono e De Luigi e Andiamo a quel paese del duo comico Ficarra e Picone, Müller assicura che all'interno del cartellone non mancheranno opere di autori così come lavori destinati al successo immediato. Tra i titoli più attesi senza dubbio ci sono: Gone Girl di David Fincher, Time Out of Mind di Oren Moverman con Richard Gere, Black and White con Kevin Kostner, ma anche Eden della regista francese Mia Hansen-Love e Trash di Stephen Daldry. Invece, i titoli italiani in concorso: Biagio di Pasquale Scimeca, La foresta di ghiaccio di Claudio Noce e I milionari di Alessandro Piva. Un programma,
quindi, che a detta di Müller sarà capace di coniugare la richiesta di opere indipendenti e ricercate con quelle di intrattenimento e spettacolari, atte a solidificare le base di una Festa di cinema che sappia prendere per mano lo spettatore e lo ponga al centro di questa giostra di visioni.
Voto
7
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