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  28/03/2024 - 14:49

 

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Hong Kong c'è?
Al Far East Film IV
Sorprese e delusioni dalla penisola cinese
Il cinema di Hong Kong non è più quello di una volta

 




                     di Matteo Merli


Fast East Film IV
I Pink eiga
Cinema coreano 2002
Cinema di Hong Kong 2002
Cinema Giapponese 2002
Fast East Film III


Il cinema di Hong Kong non è più quello di una volta, vista la qualità media dei film di questi ultimi anni. I motivi sono diversi: la mancanza di talenti promettenti, l'esaurirsi di alcuni temi portanti, o forse anche un inevitabile ricaduta, che segnala la necessità di seguire nuove strade creative e produttive. Al Far East Film 2002 di Udine non potevano mancare le ultime tre pellicole del grande Johnnie To in coppia con il suo fedele Wai Ka-fai. Fat Choi spirit racconta dell'inesauribile talento di giocatore di Andy ( il simpatico Andy Lau ), abile nel muovere le pedine del mahjong, popolare gioco cinese, che si dovrà scontrare con i problemi causati dalla sua ragazza, e di una famiglia messa in pericolo dalla salute della madre, in una sarabanda di situazioni divertenti. Un film leggero ed innocuo, che non aggiunge niente alla carriera del grande To, alle prese con un genere, la commedia, che non gli si addice a pieno. Love on a diet , non è da meno, e racconta dell'incontro casuale di Mini Mo e Fat Lo, alle prese con grossi problemi di obesità, e il loro desiderio di tornare come prima, ma solo l'amore gli potrà aiutare nella loro missione. Una commedia romantica, che sfugge di mano alla coppia To e Ka.fai, che non riescono mai a coinvolgere sapientemente lo spettatore, con una messa in scena priva di spessore e originalità. Speriamo che il duo registico ritorni ai vecchi noir. Nello spazio dedicato all'animazione cinese, si è potuto vedere My life as Mcdull diretto da Toe Yuen, che ha riscontrato un certo successo di pubblico nelle sale di Hong Kong, e segue la vita del maialino McDull ( da dull, ottuso ), che segue da tempo diversi sogni, e che il destino amaramente gli chiuderà le porte del successo. Un film agrodolce, che coniuga diversi stili di animazioni, da quelli digitali per gli sfondi, alla creazioni dei personaggi disegnati su carta, in una storia dal retrogusto amara, che però viene appesantita da momenti poco riusciti. Comunque un'interessante progetto animato. Film sorprendente, è Funeral March diretto dal produttore e regista Joe Ma, qui alle prese con un melodramma intenso e lacerante. L'astro nascente Eason Chan interpreta un impresario di pompe funebri di nome Duan, che assume il compito di organizzare il funerale alla ricca Yee ( Charlene Choi ) malata di cancro. La ragazza ha un cancro intestinale, e si rifiuta di operarsi a causa dei problemi familiari. Duan firma il contratto, con paga anticipata, e ora il suo compito è seguire la ragazza nel suo viaggio a New York. In questo frangente nasce una forte amicizia tra i due, sbocciando conseguentemente in un amore tenuto a distanza, da segreti e incomprensioni crescenti. Un melodramma costruito nelle piene regole del genere, dalla magistrale bravura degli interpreti e dalle abilità creative di Ma, che riesce a trasmettere veri momenti emozionanti che commuovono.

Una delle sorprese del festival, è stato Horror hotline…Big head monsters. Il secondo film diretto da Soi Cheang, è un horror convincente che non deluderà gli ammiratori di The Ring. Ben, il produttore di un programma radio notturno, dal titolo Horror Hotline, che si basa su le telefonate degli ascoltatori che raccontano storie vere di fantasmi. Una storia orripilante, viene raccontata da un tale che dice di chiamarsi Chris Kwan, che racconta un'esperienza vissuta da adolescente, quando lui e sei amici trovarono un bambino mutante, dalla testa enorme e piena d'occhi in una gabbia vicino alla scuola, che divenne per loro un ricordo ossessivo. Insieme a Mavis Ho, una reporter della tv americana che si occupa del suo programma, Ben indaga su questo strano caso. Cheang dimostra di saper costruire una pellicola piena di atmosfera, mostrando poco, e concentrandosi sul ritmo delle scene, con alcuni momenti shock ben costruiti. Dal cinema di Hong Kong, qualcosa si muove, e in questi tempi non è poco.

Voto 6 ½ 

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