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  24/04/2024 - 10:04

 

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Paolo e Vittorio Taviani
Cesare deve morire
Vince l’Orso d’Oro al Festival di Berlino 2012
Erano 21 anni che non succedeva per un film italiano. Le dichiarazioni di Franco Scaglia e Paolo Del Brocco di Rai Cinema sul film che sarà distribuito in Italia dal 2 Marzo 2012 dalla Sacher di Nanni Moretti

 




                     di Giovanni Ballerini


62 Berlinale - 2012
Paolo e Vittorio Taviani Orso d'Oro 2012


E’ una bella soddisfazione per il cinema italiano tornare protagonista assoluto in Europa. Il film Cesare deve morire dei fratelli italiani Paolo e Vittorio Taviani ha vinto infatti l’Orso d’Oro al Festival del Cinema di Berlino 2012. La soddisfazione è doppia, ma anche tripla per i Taviani (che vinsero anche la Palma d'oro a Cannes nel 1977 con Padre Padrone), ma anche un vanto per tutti gi altri italiani visto che sono passati 21 anni dall’ultima vittoria italiana di questo ambito riconoscimento (l’ultima fu nel 1991 La casa del Sorriso di Marco Ferreri).

Ma torniamo al nuovo film dei due maestri del cinema italiano: la pellicola, che è ambientata nel carcere romano di Rebibbia ed è in sostanza una via di mezzo fra tra fiction e documentario, ha come protagonisti un gruppo di reclusi che si prepara a interpretare sul palcoscenico Giulio Cesare di Shakespeare. Sarà in qualche modo proprio il linguaggio universale del Grande Bardo di Avon a far sì che i detenuti – attori si immedesimino alla perfezione nella parte: “Sono tornati per alcuni giorni alla vita” ha sottolineato Paolo Taviani.

Il laboratorio teatrale si trasforma per questi ergastolani in un modo per passare in rassegna la loro esistenza, per rivivere in maniera diversa le loro esistenze. Il risultato è un film crudo e realistico che non può non far riflettere sul parallelismo fra il dramma Giulio Cesare e l’esistenza. Anche quella che si combatte nella solitudine delle celle.

"Cesare deve morire è un’opera che tocca magistralmente le corde profonde della vita carceraria, tra battute shakespeariane e dialetti quotidiani, tra il desiderio di riscatto e la durezza delle pene da scontare – commenta un soddisfatto Franco Scaglia, presidente di Rai Cinema - . Anche per questo l’Orso d’Oro è un premio importante, perché punta una luce nuova su un tema di grande attualità come la drammatica situazione in cui si trova il nostro sistema carcerario, e porta all’attenzione del pubblico il lavoro straordinario svolto quotidianamente dagli operatori che tentano con ogni mezzo, anche con l’arte e il teatro, il recupero di tante vite difficili”.

Manca poco per sapere quale sarà il giudizio del botteghino verso questo esempio riuscito di grande cinema, visto che il film che ha trionfato alla 62ma edizione del Festival del Cinema di Berlino verrà distribuito in Italia dal 2 Marzo 2012 dalla Sacher di Nanni Moretti. Intanto è difficile non essere d’accordo con il commento di Paolo Del Brocco

"Dopo ben ventun anni il cinema italiano torna a vincere a Berlino – dice l’ amministratore delegato di Rai Cinema -. Lo fa con un film su un tema difficile, di forte impegno, con un linguaggio di grande cinema come solo i nostri migliori autori sanno fare. Siamo molto orgogliosi di aver contribuito a produrre “Cesare non deve morire” un’opera che rientra nella nostra linea di produzione di cinema civile, e che risponde appieno al nostro mandato di servizio pubblico confermando l’importanza dell’impatto di Rai Cinema e della Rai sull’industria culturale e cinematografica italiana. I nostri complimenti a Paolo e Vittorio Taviani che con questa opera hanno scritto un’altra grande pagina di cinema”.

Voto 9 

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