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  24/04/2024 - 10:37

 

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Trieste Film Festival
XXVI edizione
Il punto sul migliore cinema dell'Europa centro – orientale
Dal 16 al 22 gennaio 2015 al Teatro Miela e alla Sala Tripcovich di Trieste

 




                     di Giovanni Ballerini


Il punto sul migliore cinema dell'Europa centro - orientale si fa a Trieste. Dal 16 al 22 gennaio 2015 si tiene la XXVI edizione del Trieste Film Festival. La rassegna diretta da Annamaria Percavassi e Fabrizio Grosoli, sull’onda del successo della precedente edizione, si allunga di un giorno e si tiene anche quest’anno al Teatro Miela e alla Sala Tripcovich di Largo Santos. Il cartellone è di primo piano, con concorsi internazionali (lungometraggi, cortometraggi, documentari), eventi speciali, omaggi e incontri (quelli con il pubblico e la stampa si terranno all'Antico Caffè San Marco), che vede tra gli ospiti Krzysztof Zanussi, che terrà una masterclass il 18 gennaio e presenterà a Trieste in anteprima italiana il suo ultimo film Obce Ciało (Corpo estraneo / Foreign Body).
A inaugurare il festival sarà il 16 gennaio alla Sala Tripcovich Dve Ženščiny (Due donne / Two Women), della regista russa Vera Glagoleva, che vede protagonista l’attore inglese Ralph Fiennes e l'attrice francese Sylvie Testud. Il film, in costume, è un'anteprima internazionale ed è tratto dalla pièce teatrale di Turgenev “Un mese in campagna”.
Anche quest'anno al TFF,i premi al Miglior lungometraggio, al Miglior cortometraggio e al Miglior documentario saranno attribuiti dal pubblico.
Fra i titoli dei lungometraggi (tutti in anteprima italiana) segnaliamo Urok (La lezione / The Lesson) dei registi bulgari Kristina Grozeva e Petar Valchanov, premiato in molti festival internazionali (tra cui San Sebastian) e Simindis Kundzuli (L’isola del granturco / Corn Island) di George Ovashvili, che è nella short list del miglior film straniero ai prossimi premi Oscar. Viktoria della cineasta bulgara Maya Vitkova è stato presentato al Sundance Festival, mentre Varvari (Barbari / Barbarians) di Ivan Ikić, girato con attori non professionisti, ha ricevuto una menzione speciale all'ultimo Festival di Karlovy Vary. Da segnalare anche Cesta Ven (La via d’uscita / The Way Out) di Petr Václav, Risttuules (Dove s’incrociano i venti / In the Crosswind) dell'estone Martti Helde, Drevo (L’albero / The Tree) della slovena Sonja Prosenc, Kosac (Il mietitore / The Reaper) una coproduzione Croazia – Slovenia diretta da Zvonimir Jurić e infine Sto Spiti (A casa / At Home) del regista greco Athanasios Karanikounalas, che ha vinto il Premio Ecumenico al Forum della Berlinale 2014.
Fra i 19 cortometraggi selezionati a concorrere al Premio Corti, c’è l'italiano La bi ci di Giorgio Borgazzi ambientato nell’hinterland milanese, dalla Serbia arriva Marijina Epizoda (L’episodio di Maria) di Sanja Živković di cui è protagonista la grande attrice Milena Dravić e Divan Dan Za Bananaribe (Un giorno ideale per i pescibanana) di Stefan Malešević, dall’Ungheria A Kivégzés (L’esecuzione) di Petra Szőcs. Quest’anno anche due eventi speciali-fuori concorso: Lost In Bosnia il primo film prodotto dalla film.factory, la scuola di cinema diretta dal regista ungherese Béla Tarr a Sarajevo - e diretto dagli 11 registi/allievi della scuola; e La Restituzione, il cortometraggio realizzato all’interno del laboratorio pluriennale Camera di Specchi che si è svolto tra Trieste e Momiano in Croazia ideato da Ivan Bormann e Fabio Toich dell’Associazione Drop Out.
Il Concorso Internazionale Documentari propone 9 opere. Tutte sono anteprime italiane, tranne Internat del regista siciliano (trapiantato in Georgia) Maurilio Mangano, un'anteprima internazionale, che filma una riflessione sulla perdita forzata dei luoghi d'origine. Tra i documentari, anche 3 importanti eventi speciali fuori concorso: Den’ Pobedy (Il giorno della vittoria / Victory Day) di Alina Rudnickaja, primo film totalmente indipendente (e clandestino) girato in Russia sulla questione gay. Da segnalare il lavoro collettivo Evromaidan. Chornovy Montazh (Euromaidan. Rough Cut): un folto gruppo di giovani filmmaker ucraini ha affidato il materiale girato al regista Roman Bondarchuk, che lo ha montato creando una serie di storie cinematografiche. Lo sloveno Živeti Kamen (Pietra viva / Living Stone) di Jurij Gruden è una storia profonda e intima sul legame che esiste fra gli uomini che vivono sul Carso e la pietra carsica.
Fra i film della sezione Art & Sound segnaliamo Piero Ciampi - poeta, anarchico, musicista e Prog Revolution. Il primo, che è un ritratto del cantautore livornese a 35 anni dalla sua scomparsa, viene trasmesso in prima visione su Sky Arte HD lunedì 19 gennaio alle 22.10 ed è in programma al Festival venerdì 16 alle ore 22.30 in Sala Tripcovich. A parlare di lui sarà il concittadino cantautore Bobo Rondelli che dà vita a un racconto intimo di Ciampi, mentre cammina per le vie di Livorno.
La produzione originale di Sky Arte Prog Revolution testimonia invece, attraverso i racconti dei protagonisti dell’epoca (da Mauro Pagani alla PFM, a Eugenio Finardi) la stagione d’oro del rock progressivo italiano (in prima visione su Sky Arte HD mercoledì 18 febbraio alle 21.10, al Festival sarà proiettato martedì 20 gennaio alle ore 20.15 al Teatro Miela). La PFM e Bobo Rondelli saranno ospiti del festival.
Tra le novità dell'edizione 2015 ci saranno le proiezioni dei film del LUX PRIZE. Sarà possibile vedere al festival, al Cinema Miela 8 dei 10 film selezionati dal comitato del Premio: tra gli altri, Le Meraviglie di Alice Rohrwacher, Turist -Force Majeure di Ruben Östlund (candidato al Golden Globe 2015 come miglior film straniero), Bande De Filles di Céline Sciamma; Feher Isten (White God - Sinfonia per Hagen) di Kornél Mundruczó, che sarà nelle sale italiane (distribuito da Bolero Film) da febbraio; e Ida che si è aggiudicato nei giorni scorsi il Lux Prize 2014.
Novità anche per un altro appuntamento di rilievo del TsFF: il premio intitolato alla memoria di Corso Salani quest'anno cambia formula e coincide così con la selezione degli Italian Screenings, da sempre pensata non solo per il pubblico del festival, ma anche per quello dei professionisti internazionali accreditati a When East Meets West. I 5 titoli presentati non sono più, infatti, opere in corso di lavorazione, ma film già completati nel corso del 2014 e ancora in attesa di una distribuzione italiana e mondiale. La dotazione del Premio (2.000 €) va intesa quindi come incentivo alla diffusione nelle sale del film premiato.
Ciò che resta immutato è il profilo della selezione stessa: opere indipendenti, non inquadrabili facilmente in generi o formati e per questo innovative o almeno totalmente contemporanee, nello spirito del cinema di Corso Salani.
Si vedranno al festival Frastuono (Uproar) di Davide Maldi, una riflessione sul potere della musica (in concorso all'ultima edizione del Torino Film Festival), Perí Anarchías (Sull’Anarchia / About Anarchy) di Bruno Bigoni, documentario che affronta attraverso molteplici aspetti le diverse forme dell’idea anarchica, Togliatti(Grad) di Federico Schiavi e Gian Piero Palombini, presentato a Torino, sulla costruzione (alla fine degli anni Sessanta) della gigantesca città-fabbrica di Togliatti, realizzata nel cuore della steppa russa in 36 mesi; The Perfect Circle (Il cerchio perfetto) di Claudia Tosi, un viaggio nelle storie dei malati terminali ricoverati in un hospice, presentato al Festival dei Popoli; e Seconda Primavera (Second Spring) di Francesco Calogero, un'anteprima assoluta, con Claudio Botosso, Desirée Noferini, Anita Kravos e Nino Frassica, che sarà ospite a Trieste.
Saranno proiettati inoltre Il Mondo Di Nermina (Nermina’s World) di Vittoria Fiumi e Voglio Dormire Con Te (I Wanna Sleep With You), ancora in fase di lavorazione, vincitori delle ultime edizioni del Premio Salani, oltre a Let’s Go di Antonietta De Lillo, storia di Luca Musella, fotografo, operatore, scrittore, oggi “esodato” dal lavoro e dalla vita, finalista al Premio Salani 2014.
L’edizione 2015 di When East Meets West prevede tre giorni dedicati a produttori, broadcaster, sale agent, distributori, fondi regionali provenienti da Italia, Europa dell’Est e da una singola regione in focus diversa ad ogni edizione. Attraverso tavole rotonde, masterclass si riuniscono a Trieste professionisti di diversi Paesi, rendendo così il Friuli Venezia Giulia un punto di riferimento per i produttori dell’Est Europa che vogliono avviare collaborazioni con imprese occidentali, e viceversa.

Voto 8 

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