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  19/04/2024 - 07:41

 

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Middle East Now
VI edizione
L’unico festival in Italia dedicato a cinema, documentari, arti visive, musica ed eventi sul Medio Oriente e il Nord Africa
43 film in anteprima italiana, con 25 ospiti internazionali, tra registi, artisti, produttori, giornalisti ed esperti. Dall’8 al 13 aprile 2015 un programma denso di eventi, mostre e progetti speciali e incontri ai Cinema Odeon e Stensen e in altri spazi di Firenze

 




                     di Giovanni Ballerini


La sesta edizione di Middle East Now, l’unico festival in Italia dedicato a cinema, documentari, arti visive, musica ed eventi sul Medio Oriente e il Nord Africa si tiene dall’8 al 13 aprile 2015 a Firenze. In programma 43 film in anteprima italiana, con 25 ospiti internazionali, tra registi, artisti, produttori, giornalisti ed esperti, danno vita a un programma denso di eventi, mostre e progetti speciali, talks e incontri. Il festival in questa edizione dedica uno speciale omaggio all’attrice iraniana Fatemeh Motamed-Arya (“Simin” per i fan) che. dopo aver iniziato la sua carriera giovanissima in teatro, è diventata una delle più celebri attrici del cinema iraniano degli ultimi decenni, recitando nella sua carriera in oltre 50 film e ricevendo tantissimi premi sia in patria che all’estero. A Firenze viene proposto sul grande schermo tra le interpreti di “Tales” (2014), l’ultimo capolavoro della regista Rakhshan Banietemad (mercoledì 8 aprile, Cinema Odeon), e in due film che hanno fatto la storia del cinema iraniano, come “Once Upon a Time, Cinema” (1992) del grande Mohsen Makhmalbaf (venerdì 10 aprile, Cinema Stensen), e in The Blue Veiled (1995) altro film culto di Rakhshan Bani Etemad (giovedì 9 aprile, Cinema Stensen).
Da non perdere anche il concerto evento con The Narcicyst, uno dei più noti artisti della scena Arab hip hop internazionale. Il musicista di origini irachene presenta in anteprima italiana il suo ultimo short music film “Rise”, durante la serata di inaugurazione del festival, e sarà protagonista venerdì 10 aprile (dalle ore 22.30) sul palco dell’Auditorium Flog nel concerto-party del festival. Nato a Dubai da genitori iracheni di Bassora, cresciuto tra gli Emirati e il Canada, The Narcicyst è un artista eclettico, vero e proprio dandy che è stato definito “political artist”, che con le sue canzoni e le sue performance dalla grande potenza visiva denuncia le assurdità di essere un “Arab boy in a Western world”. Con lui, sul palco del “Frikkettonica Middle East Now Party”, ci saranno anche Shantel, re del beat box, che lancia il suo nuovo singolo « East West », e in apertura il funky firmato Dre Love. Il concerto è un evento speciale in collaborazione con Oxfam Italia, per raccogliere fondi a favore della Siria
Questa edizione di Middle East Now pone grande attenzione al cinema che arriva da Israele e Palestina, con anteprime e ospiti speciali. Per il cinema palestinese sottolineiamo il debutto italiano del commovente The Wanted 18 di Amer Shomali e Paul Cowan, miglior documentario al festival di Abu Dhabi, che attraverso animazione, disegni e interviste, ricostruisce la storia vera e incredibile della caccia israeliana alle 18 mucche considerate minaccia nazionale durante la Prima Intifada. Tra gli ospiti speciali anche i giovani registi Tarzan & Arab, artisti eclettici nati e cresciuti a Gaza, considerati le nuove promesse del cinema Made in Palestine, che col corto "Condom Lead" (2013) hanno debuttato a Cannes e vinto tanti premi internazionali. Da Israele, l’anteprima italiana del documentario "Censored Voices", di Mor Loushy, che dopo il debutto a Sundance e alla Berlinale arriva in Italia, This is My Land di Tamara Erde, girato in sei scuole indipendenti in Israele e in Palestina, "Almost Friends" di Nitzan Ofir & Barak Heymann, storia di un’amicizia speciale tra due ragazzine, il gioiello di animazione Shouk di Dotan Moreno, vincitore al Festival di Gerusalemme, Maternity Leave di Moran Ifergan e infine High Hopes, ultimo documentario di Guy Davidi, il regista candidato agli Oscar con Five Broken Cameras, che racconta il trasferimento forzato dei beduini palestinesi nella West Bank durante gli accordi di Oslo, con una testimonianza di Edward Said e la musica dei Pink Floyd.
Da segnalare da sabato 11 aprile la mostra Everyday Middle East: scatti potenti di quotidianità direttamente da Instagram all’ETRA - Galleria Studio Tommasi (Via della Pergola, 57), un progetto di reportage fotografico nato su Instagram, lanciato da un network di fotografi che lavorano in Medio Oriente e Nord Africa, e che condividendo le immagini di tutti i giorni dalla loro vita quotidiana cercano di ridefinire la rappresentazione visiva del Medio Oriente, contro gli stereotipi e i pregiudizi visivi che dominano le news dei media. Lanciato nel 2014 dalla fotografa canadese Lindsay Mackenzie, il progetto oggi include 25 fotografi, tra i quali alcuni dei reporter di punta della scena internazionale, nomi come Laura Boushnak, Samuel Aranda, Newsha Tavakolian, Tanya Habjouqa, Ahmad Mousa, Tamara Abdul Hadi, Dalia Khamissy.
La libreria-installazione del festival, progettata dal gruppo di architetti Archivio Personale, il Voyage Books, propone una selezione di titoli per i viaggiatori appassionati di Medio Oriente e Nord Africa: guide insolite, libri di narrativa, saggi su viaggi culturali o metaforici. Selezione a cura di Ponte 33 ed Editoria Araba, blog di riferimento per la narrativa dal mondo arabo, in collaborazione con On the Road Libreria e Nardini Bookstore. Al Cinema Odeon va in scena anche l’installazione sonora Soundscape of Tehran, della curatrice iraniana Leila Sajjadi per Urban art Tehran. Una mappatura sonora della capitale iraniana, in cui i suoni e i rumori tipici delle metropoli industriali coesistono con quelli della tradizione. Presentazione al pubblico da parte della curatrice, giovedì 9 aprile (alle 19.30), Cinema Odeon - entrata gratuita.
Anteprima del festival di cinema mediorientale Middle East Now giovedì 2 aprile 2015, alle 21 all’Auditorium Stensen, con commovente film Bekas di Karzan Kader (Finlandia, Iraq, Svezia 2012, 92'), Dalla repressione dell’Iraq al sogno americano.

Voto 8 

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